Valutazione clinica - AG SESTOMEDICA

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Valutazione clinica
La valutazione clinica del paziente con dolore (Cesare Bonezzi)
INTRODUZIONE

Molto è stato scritto a riguardo della valutazione clinica del paziente con dolore. Gli aspetti semantici del dolore e la sua intensità percepita hanno rappresentato per molti anni gli elementi fondamentali per la diagnosi, per la definizione di tipo di dolore (nocicettivo o neuropatico) e per la scelta terapeutica. Alcuni termini utilizzati dal malato (dolore urente, senso di anestesia ecc) rappresentano ancor oggi indicatori ritenuti utili per la diagnosi differenziale tra dolore nocicettivo e dolore neuropatico. I “Questionari di valutazione del dolore neuropatico”, si basano sui termini soggettivi che i pazienti utilizzano per descrivere il dolore. Solo in alcuni compaiono anche sintomi evocati come l’allodinia dinamica meccanica. La pratica clinica quotidiana ha però nel tempo dimostrato che la qualità del dolore percepito dal paziente e la sua intensità non sono così determinanti per la diagnosi. Poiché la scelta di un trattamento diviene oggi sempre più mirata al tipo di dolore e al meccanismo patogenetico che lo genera, diviene sempre più importante disporre di criteri diagnostici sempre più oggettivi e facilmente applicabili.

Nasce pertanto la necessità di impostare la valutazione clinica del paziente in un altro modo, passando dai descrittori del dolore ai sintomi e ai segni che il medico ricerca durante la visita con strumenti semplici e affatto costosi.
Gli aspetti clinici più importanti sono:
1)    Il dolore neuropatico di manifesta nel territorio di innervazione di un nervo periferico, di un plesso, di una radice spinale.
2)   Nel territorio di dolore si possono rilevare sintomi negativi e sintomi positivi; alcuni di questi ultimi possono essere correlati al danno tissutale, altri al coinvolgimento dei neuroni spinali.


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